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Radiazioni ionizzanti

Tra le competenze che sono attribuite all’ARPAM dalla legge regionale n. 60/1997 rientra anche quella del monitoraggio della radioattività ambientale che viene effettuato dall’U.O. Regionale Radioattività Ambientale.
Tale struttura fa parte della Rete Nazionale di Sorveglianza della Radioattività Ambientale (RESORAD), di cui all’art. 104 del Decreto Legislativo 17 marzo 1995 n. 230 e s.m.i., coordinata dall’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN).
Il compito di tale rete è quello di analizzare l’andamento spazio-temporale delle concentrazioni di radionuclidi nelle matrici dei diversi comparti ambientali interessati alla diffusione della radioattività e al trasferimento di questa all’uomo.

L’attività analitica riguarda sia campioni ambientali (particolato atmosferico, fallout, fanghi ed acque reflue da impianti di depurazione civile), che vengono prelevati dal personale ARPAM, sia campioni alimentari (acqua, latte, ortaggi, frutta, cereali, carne, pesce, etc.) che vengono prelevati dal personale dei Dipartimenti di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR), sulla base di uno specifico piano regionale di campionamento predisposto dall’Agenzia Regionale Sanitaria della Regione Marche.
ARPAM si occupa anche del monitoraggio del radon indoor che è uno dei principali inquinanti degli ambienti chiusi e tra le principali cause di tumore polmonare.
Svolge inoltre attività di supporto tecnico in materia di radioprotezione per i Dipartimenti di Prevenzione dell’ASUR Marche e per gli organi di polizia, ed in materia di autorizzazioni da parte delle Prefetture o della Regione per l’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti.

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CATASTO IMPIANTI RF

La legge nazionale n. 36, del 22/02/2001, prevede (art. 7) l’istituzione di un catasto nazionale delle sorgenti di campo elettromagnetico che opera in coordinamento con i catasti regionali. La legge regionale n. 12 del 30/3/2017 (che ha sostituito la legge n. 25 del 13/11/2001) prevede l’istituzione presso l’ARPAM del catasto regionale.
L’ARPAM ha realizzato nel 2008 il catasto regionale delle sorgenti di campo elettromagnetico, aggiornandolo nel 2014 secondo il decreto 13/2/2014 (Istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici).
Nel catasto RF, presente sul PFR (Punto Focale Regionale) e in comunicazione con il catasto nazionale presso l’ISPRA, sono attualmente censiti gli impianti di teleradiocomunicazione quali emittenti radiofoniche e televisive e stazioni radio base per telefonia mobile.
Sulla mappa è possibile visionare un estratto dei dati presenti sul catasto ed in particolare gli impianti attivi sul territorio regionale, con specificati la tipologia degli stessi e i valori massimi delle ultime misure di campo elettrico effettuate, con riferimento al limite di esposizione (pari a 20 V/m per frequenze fra 3 MHz e 3 GHz) e al valore di attenzione e obiettivo di qualità di 6 V/m previsti dalla normativa vigente. Il limite di esposizione non deve mai essere superato. Il valore di attenzione non deve essere superato all'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari. L’obiettivo di qualità non deve essere superato in aree intensamente frequentate, intese anche come superfici edificate ovvero attrezzate permanentemente per il soddisfacimento di bisogni sociali, sanitari e ricreativi.
La mappa è rivolta principalmente alla consultazione da parte dei cittadini. Si precisa che le informazioni pubblicate sono puramente indicative, per qualsiasi informazione di dettaglio si prega di rivolgersi alla competente Sezione Radiazioni/Rumore provinciale.

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