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Pollini e cambiamenti climatici: scenari e prospettive. Presentazioni e video.

SEMINARIO NAZIONALE
"Pollini e cambiamenti climatici: scenari e prospettive"
Ascoli - 9 aprile 2021 (evento online)

 

2021 seminario pollini

Si è svolto lo scorso 9 aprile il Seminario Nazionale “Pollini e cambiamenti climatici: scenari e prospettive”, organizzato da ARPA Marche in collaborazione con SNPA, Comune di Ascoli Piceno, Università Politecnica delle Marche e Università di Camerino.

L’evento ha rappresentato un momento di sicuro interesse, aggregando protagonisti nel segno della multidisciplinarietà -  dagli enti scientifici che operano nel settore ambientale,  a quelli sanitari, fino alla ricerca universitaria -  per offrire una visione a tutto tondo del mondo della scienza aerobiologica e delle sue applicazioni in termini di questione ambientale, tutela della salute, qualità dell’aria e cambiamenti climatici.

Il filo conduttore del Seminario, che ha attraversato i temi della tre sessioni previste e coordinate rispettivamente dal Direttore di ARPA Marche Giancarlo Marchetti, dal Presidente di AssoArpa Giuseppe Bortone e dal Presidente Onorario AAIITO Floriano Bonifazi, va infatti ricercato nella riconosciuta necessità di una efficace sinergia tra diverse professionalità, laddove lo studio dei pollini aerodispersi ha consentito, negli anni, di costruire un bagaglio informativo sempre più completo con riguardo ai cambiamenti climatici, alle fitopatologie in campo agronomico, alla biodiversità e al monitoraggio della presenza di nuove specie aliene, ai mutevoli eventi che hanno alterato i ritmi degli ecosistemi.

Come ha infatti ricordato il Presidente ISPRA/SNPA Stefano Laporta nel suo saluto iniziale, l’ormai acclarato aumento dei casi di allergia, significativamente accertato anche nei centri urbani, rende ormai urgente approfondire in un quadro sinergico multisettoriale e interdisciplinare i collegamenti tra esposizione ai pollini e inquinamento atmosferico, con un “lavoro di squadra” che la Sottosegretaria di Stato alla Transizione ecologica On. Vannia Gava, inaugurando i lavori, ha sostenuto essere strategico per il raggiungimento degli obiettivi  di sostenibilità a breve e lungo termine.

E attorno a questo polo si sono susseguiti gli interventi della giornata di studio, ad iniziare dall’interessante ripercorrere la storia delle mutazioni climatiche nel XXI secolo e del suo critico evolversi da climate change a climate crisis proposta da Sandro Fuzzi (CNR) e dal focus sull’ambiente mediterraneo relativo all’impatto dei cambiamenti climatici nei processi fenologici delle comunità vegetali proposto da Andrea Catorci dell’Università di Camerino.

La sessione dedicata alle conoscenze e al rilevamento delle specie polliniche in Italia e nella regione Marche si è aperta con la interessante esperienza della Rete Nazionale POLLnet come espressione di rete integrata del SNPA per l’informazione aerobiologica in Italia con le relazioni di Alessandro Di Menno di Bucchianico (ISPRA) e Pierluigi Verardo (ARPA FVG), passando poi ad uno sguardo alle analoghe reti europee (Giuseppe Frenguelli, Università di Perugia), affrontando il punto di vista dell’arboricoltura e dell’evoluzione della coltivazione di Olea europeae L. (Davide Neri, Università Politecnica della Marche), per arrivare al segmento più puntualmente dedicato agli impatti dovuti ai cambiamenti climatici, con approfondimenti sui trend temporali delle stagioni polliniche (Elena Gottardini, Istituto San Michele all’Adige), sulle specie polliniche aliene emergenti (Olga Moretti, ARPA Umbria) e sui dati riferiti alla correlazione fra trend pollinici e variabili climatiche nel territorio marchigiano illustrati da Nadia Trobiani di ARPA Marche e Danilo Tognetti dell’Agenzia Servizi al Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM).

Quanto il monitoraggio aerobiologico diventi parte integrante del tema “qualità dell’aria”, è emerso dai lavori presentati, è testimoniato da come il suo quantificare la variazione dello spettro delle specie vegetali nel tempo, grazie ai trend di dati forniti dalle stazioni di monitoraggio, possa costituire una base conoscitiva degli ecosistemi che mutano  in funzione dei cambiamenti  climatici, non più semplice e distante questione di temperature o quota media della neve e dei ghiacciai, ma tangibile deriva di un intero ecosistema. 

La sessione pomeridiana è stata tutta dedicata al tema della salute e delle malattie respiratorie da pollini e spore fungine, nella considerazione che il monitoraggio pollinico, sin dalla nascita dell’allergologia, rappresenta una strumento essenziale per la diagnostica e lo studio delle pollinosi.

Sollecitazioni più che interessanti sono emerse indagando i temi della gestione delle piante allergeniche in ambienti urbani, dove stanno esponenzialmente crescendo i casi di allergia (Alessandro Travaglini, Università Tor Vergata),  degli allergeni emergenti (Maria Chiara Braschi, Ospedali Riuniti di Ancona) e della nuova frontiera della “allergologia di precisione”, sostenuta dalla diagnostica molecolare (Corrado Micucci, Ospedale di Jesi) e dalla immunoterapia specifica in allergologia tramite e-mobile Health (Salvatore Tripodi, ASL Roma).

Non è mancato, infine, il riconoscimento dell’importanza della qualità del dato e quindi della formazione e aggiornamento anche con ring test tra gli operatori per garantire risultati sempre più affidabili e omogenei, così come quella del dialogo tra chi produce i dati dei monitoraggi ed i loro utilizzatori, così da fornire indicazioni il più rispondenti possibile alle istanze della popolazione. 

Se gli “scenari” richiamati nel titolo del seminario sono stati così mirabilmente esplorati da tutti gli illustri relatori che lo hanno animato, non sono mancate nemmeno le “prospettive” aperte dai lavori delle tre sessioni presentate.  L’appassionato intervento di Laura Mancini (Istituto Superiore di Sanità) che ha chiuso i lavori della giornata ha infatti proposto, a seguito degli stimoli emersi, la stesura di una sorta di “Carta del 9 Aprile” o "Carta di Ancona" per lo sviluppo di conoscenza e promozione di azioni di prevenzione che contenga 10 punti per programmare il benessere, a partire dal consolidamento e sviluppo della Rete fino al tema della capillarità dell’informazione.

Una proposta che il Direttore di ARPA Marche Giancarlo Marchetti, riallacciandosi ai temi della ricerca, dell’approfondimento delle conoscenze e del “fare reteche hanno costituito il saluto conclusivo del Presidente della III Commissione Consiliare della Regione Marche Andrea Maria Antonini, non ha esitato ad accogliere.


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SCARICA LE RELAZIONI E GUARDA I VIDEO  (pubblicazione in progress; in carattere verde gli interventi disponibili):

Relatore: Intervento: Video
Giancarlo Marchetti, DG ARPA Marche
Gianluca Gregori, Rettore UNIVPM
Claudio Pettinari, Rettore UniCamerino
Marco Fioravanti, Sindaco Ascoli P.
Introduzione all'evento e saluti istituzionali
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Stefano Laporta 
Presidente SNPA/ISPRA
Saluti istituzionali video img
On. Vannia Gava 
Sottosegretario di Stato al MITE

Saluti istituzionali video img

Sandro Fuzzi
Ist. di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, CNR

Le mutazioni climatiche nel XXI secolo: da climate change a climate crisis
Il cambiamento climatico può essere contrastato unicamente con un’azione concertata a livello globale. A seguito dell’Accordo di Parigi (dicembre 2015), i governi dei paesi aderenti all’ONU hanno presentato le loro proposte di riduzione delle emissioni clima-alteranti. Purtroppo, gli obiettivi sui quali i governi si sono impegnati finora proiettano uno scenario di aumento della temperatura a fine secolo fino a 3-4°C. La Conferenza ONU di Glasgow (novembre 2021) consentirà di valutare nuove proposte che possano mantenere l’aumento della temperatura del pianeta entro il limite di 1.5°C come previsto dall’Accordo di Parigi. Occorre comunque considerare che i costi della mitigazione e adattamento al cambiamento climatico sono di gran lunga inferiori a quelli da sostenersi nel caso la temperatura della Terra ecceda i limiti fissati a Parigi, ed inoltre che già oggi possediamo molte delle tecnologie che possono servire a contrastare il riscaldamento del clima. Anzi, il contrasto al riscaldamento climatico può essere visto come un’opportunità di sviluppo socio-economico e tecnologico per il mondo nel suo complesso. Fa inoltre ben sperare il forte aumento della consapevolezza dei cittadini sui pericoli incombenti del cambiamento climatico.

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Andrea Catorci 
Università di Camerino
Impatto dei cambiamenti climatici sui processi fenologici delle comunità vegetali in ambiente mediterraneo video img


Alessandro Di Menno di Bucchianico
ISPRA

La Rete Nazionale POLLnet e l'informazione aerobiologica in Italia
Negli ultimi anni sono in aumento i casi registrati di allergie ai pollini nei centri urbani d’Italia e d’Europa: questa evidenza non può essere spiegata solo da fattori genetici ma va indagata la tendenza delle concentrazioni in aria dei pollini allergenici che, legata alla gestione del verde e alla rapida urbanizzazione, rende più urgente approfondire le sinergie tra esposizione ai pollini e agli inquinanti atmosferici. In Europa, la presenza dell'allergia ai pollini nella popolazione generale è stimata al 40% e l'Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che, entro il 2050, 1 persona su 2 nel mondo soffrirà di allergie. Stiamo infatti assistendo a una recrudescenza delle allergie, il cui tasso è in costante aumento, soprattutto nei paesi industrializzati. Man mano che aumentano le conoscenze sul tema, appare sempre più chiaro che il monitoraggio aerobiologico sia parte integrante della valutazione della qualità dell’aria. ISPRA opera da anni per il monitoraggio e la valutazione della qualità dell’aria legata agli inquinanti di origine antropica, e contestualmente porta avanti anche l'analisi e la valutazione dei pollini allergenici in Italia attraverso la POLLnet, la rete Italiana di Monitoraggio Aerobiologico del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente.La rete POLLnet, composta oggi da 20 enti (17 ARPA, 2 APPA e ISPRA) e che conta 61 stazioni attive nel 2021, produce studi sull’andamento, la spazializzazione delle concentrazioni polliniche e per l’aggiornamento dei calendari pollinici e dei valori di riferimento. Attraverso il proprio sito, POLLnet rende disponibili documenti di approfondimento e offre servizi al cittadino come i bollettini settimanali dei pollini allergenici con la tendenza per la settimana successiva.
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Pierluigi Verardo
ARPA FVG
La rete POLLnet, una delle esperienze più avanzate di rete integrata del SNPA
La rete POLLnet fornisce quotidianamente circa 2200 dati di monitoraggio pollinico in tutta Italia, principalmente per scopi sanitari. Ma come rete ben integrata e formata è riuscita a porre all’attenzione generale vari fenomeni atmosferici: dalle sabbie sahariane, a quelle caucasiche; dalla ricaduta delle ceneri dell’Etna al trasporto di pollini dall’Ungheria; dalla presenza di granuli di toner in aria, alla diffusione di parassiti del castagno. In futuro bisognerà lavorare per uniformare la nomenclatura botanica, adeguare i software in uso e introdurre previsioni polliniche affidabili e di facile comprensione.
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Giuseppe Frenguelli
Università di Perugia
Reti europee di monitoraggio aerobiologico video img
Davide Neri
UNIVPM
Studio delle fasi fenologiche dell'olivo, Olea europaea L. video img
Elena Gottardini
MACH, Ist. San Michele all'Adige
Trend temporali delle stagioni polliniche e influenza delle variabili climatiche
Il cambiamento climatico sta provocando, tra l'altro, variazioni nella distribuzione delle precipitazioni e l'aumento dei giorni privi di gelo. Questi eventi sono a loro volta ritenuti causa di variazioni della stagione vegetativa, del periodo di fioritura ed emissione di polline. Si riportano qui alcuni studi che documentano la presenza di trend temporali nelle stagioni polliniche e le relazioni con variabili climatiche. Tali studi si basano sull’ampia disponibilità di dati di concentrazione pollinica derivanti dal lavoro di numerose reti di monitoraggio aerobiologico.
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Olga Moretti
ARPA Umbria
Le specie polliniche aliene emergenti a valenza allergenica in Italia
Alcune specie aliene presenti attualmente sul territorio Italiano rappresentano una minaccia per la biodiversità locale. Spesso nell’l’introdurre specie aliene a scopo ornamentale o casualmente , viene sottovalutato il loro potenziale rischio ambientale per la biodiversità e il rischio sanitario per le potenzialità allergeniche che alcune specie hanno rivelato. Nelle conclusioni della presentazione si ribadisce quanto grande sia l’importanza dell'analisi di rischio ambientale quale strumento più idoneo al supporto degli organi preposti alle decisioni di intervento a contrasto della diffusione di organismi esotici.

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Nadia Trobiani 
ARPA MArche
Trend pollinici: correlazioni con le variabili climatiche nelle Marche (1) video img
Danilo Tognetti
ASSAM
Trend pollinici: correlazioni con le variabili climatiche nelle Marche (2) video img
Alessandro Travaglini
Università Tor Vergata, Roma
Il verde, pubblico e privato, in ambiente urbano costituisce una grande risorsa, ancor più in questo tempo di pandemia: il desiderio e la necessità di uscire da casa rimanendo all’interno del proprio comune ha contribuito a far riscoprire i parchi e i giardini presenti nelle nostre città. I progetti previsti a livello europeo e nazionale , vedi agenda EU2030 e Recovery plan, fanno sognare la creazione di estesi boschi urbano, percorsi ciclopedonali alberati, corridoi biologici, boschi verticali e tetti verdi. Tutto questo deve tener conto della crescente percentuale della popolazione allergica al polline.
Se il monitoraggio aerobiologico costituisce un importante strumento a disposizione di medici e allergici la gestione del verde pubblico e privato rappresentano l’altro strumento di controllo del polline presente in aria: dalla scelta delle specie, alla manutenzione alla corretta gestione degli interventi.
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Salvatore Tripodi
ASL Roma

e-mobile Health e appropriatezza prescrittiva nella Immuno Terapia Specifica in Allergologia
Il diario elettronico (Allergymonitor) è un’app molto utile per il monitoraggio del paziente allergico e per la diagnosi etiologica, specie nei pazienti polisensibili dove l’usuale processo diagnostico (anamnesi, test cutanei e diagnostica IgE molecolare) a volte non consente di individuare gli allergeni clinicamente rilevanti per un dato paziente, specie nell’area mediterranea dove ci sono molteplici pollinazioni (dati forniti dalla rete ARPA e centro di Tor Vergata per Roma). Il processo automatico che integra tutti i suddetti passaggi ha portato allo sviluppo di un Clinical Decison Support System (CDSS) fondamentale per la prescrizione dell’ITS.
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Maria Chiara Braschi
Ospedali Riuniti Ancona
Allergeni emergenti e crisi epidemiche di asma
L’esposizione agli allergeni è il risultato di complesse interazioni tra individuo ed allergeni presenti nella casa e negli ambienti della comunità, che a loro volta sono esposti alle influenze (e cambiamenti) che si verificano a livello globale. Gli allergeni inalatori vengono comunemente distinti in allergeni indoor, allergeni outdoor ed allergeni presenti in entrambi gli ambienti. Le interazioni tra aeroallergeni e fattori meteorologici che si verificano durante i temporali contribuiscono a una maggiore gravità dei sintomi asmatici nella popolazioni sensibilizzata.
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Corrado Micucci
Ospedale Jesi
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Laura Mancini
ISS
Conclusioni
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