Partendo dal documento “Criteri per la predisposizione dell’Anagrafe dei Siti da Bonificare, ex D.M. Ambiente n. 471, del 25.10.1999 CONTENUTI e STRUTTURA DATI.” pur non essendo presente un documento specifico per la predisposizione dell’Anagrafe dei siti inquinati ai sensi del D.Lgs 152/06, sono state predisposte delle schede finalizzate ad individuare tutte le informazioni necessarie per l’inserimento e l’aggiornamento dei siti inquinati nell’Anagrafe regionale.
Nel caso in cui si rilevi un superamento nelle matrici ambientali suolo/sottosuolo e acque sotterranee delle concentrazioni soglia di rischio (CSC) definite dal D.Lgs 152/06 Parte IV Titolo V All.5 dovranno essere compilate e trasmesse al Comune, titolare del procedimento, ed al relativo Dipartimento Provinciale ARPAM le schede per la compilazione delle informazioni necessarie relative alla classificazione del sito come potenzialmente contaminato.
Le schede relative a tale fase procedurale dovranno essere allegate al documento “Analisi di rischio” previsto dall’art.242 comma 4 del D.Lgs 152/06.
Le schede relative a tali fasi procedurale dovranno essere allegate ai progetti previsti dall’art.242 comma 7 del D.Lgs 152/06.
Sezione Procedurale.
Riferimenti Catastali.
Matrici Contaminate.
Contaminazione del suolo.
Contaminazione acque sotterranee.
Contaminazione nel sottosuolo.
Caratteristiche Sito.
Controlli.
Responsabile dell'Inquinamento.
Localizzazione.
Riferimenti Catastali.
Sezione Procedurale.
Contaminazionenel suolo.
Contaminazione nel Sottosuolo.
Contaminazione nelle AcqueSotterranee.
Sorgente di contaminazione.
Sezione Procedurale
TecnologieUtilizzate
SezioneFinanziaria
Controlli
Linee guida relative alle procedure per l’istruttoria dei rapporti tecnici concernenti i siti inquinati
Assestamento del bilancio 2006.
(B.U.R. n. 80 del 04.08.2006)
Art. 14 (Bonifica di siti contaminati)
Le schede di seguito predisposte sono state concepite per rispondere in maniera esaustiva alle informazioni richieste dal documento "Criteri per la predisposizione dell’Anagrafe dei Siti da Bonificare, ex D.M. Ambiente n. 471, del 25.10.1999 CONTENUTI e STRUTTURA DATI." il cui testo definitivo è stato concordato nell'ambito del Tavolo di consultazione ANPA-Regioni-ARPA-APPA. I responsabili della bonifica che dovranno compilare le schede allegate sono quelli il cui iter amministrativo risponde, come previsto dalla Legge Regionale N°13/2006 art.14 al DM 471/99. Si precisa che dovranno essere compilate tutte le schede sino al Progetto trasmesso al titolare del procedimento ed oggetto di valutazione.
Responsabile dell'Inquinamento
Localizzazione.
Riferimenti Catastali.
Sezione Procedurale.
Contaminazionenel suolovuoto.
Contaminazione nel Sottosuolo.
Contaminazione nelle AcqueSotterranee.
Sorgente di contaminazione.
Sezione Procedurale.
Riferimenti Catastali
Matrici Contaminate.
Contaminazione nel suolo.
Contaminazione acque sotterranee.
Contaminazione nel sottosuolo.
Caratteristiche Sito.
Sezione Procedurale.
Tecnologie Utilizzate.
Sezione Finanziaria.
Controlli.
Il problema della bonifica dei siti da bonificare ha ricevuto una concreta regolamentazione con l’emanazione del DLvo 22/97 e con il successivo decreto attuativo DM 471/99. In tale modo si veniva a colmare quella mancanza di procedure univoche sia di tipo amministrativo-autorizzatorio che tecnico. L’art.17 del DM 471/99 prevedeva l’istituzione, da parte delle Regione, dell’Anagrafe dei Siti Inquinati i cui contenuti tecnici sono stati definiti da APAT nel documento “Criteri per la predisposizione dell’Anagrafe dei Siti da Bonificare, ex D.M. Ambiente n. 471, del 25.10.1999 CONTENUTI e STRUTTURA DATI” il cui testo definitivo è stato concordato nell’ambito del Tavolo di consultazione ANPA-Regioni-ARPA-APPA.
La vigente normativa all’art.251 del D.Lgs 152/06 conferma tale necessità pur modificando sostanzialmente la definizione di Sito Contaminato che nel DM 471/99 veniva così indicata: è inquinato il sito nel quale anche uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nel suolo, sottosuolo o nelle acque superficiali o acque sotterranee risulta superiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti”. La nuova definizione di sito inquinato, e quindi di sito da inserire nell’Anagrafe Regionale, risulta essere notevolmente differente dalla precedente ed in particolare un sito si definisce inquinato quando: “i valori delle Concentrazioni Soglia di Rischio determinati con l’applicazione della procedura di analisi di rischio di cui all’All.1 risultano superati.” Tale modifica comporta quindi sostanziali differenze nella procedura di inserimento di un sito.
L’Anagrafe dei siti inquinati va comunque considerata, oltre che una fonte di dati ambientali, anche come supporto per la gestione e pianificazione per la Regione di tutte quelle implicazioni tecniche, amministrative e finanziarie che l’argomento coinvolge. Risulta essere pertanto uno strumento in continuo aggiornamento che prevede diverse modalità di ingresso dei siti ma non ne prevede l’uscita.
La Deliberazione della Giunta Regionale delle Marche n° 1104 del 06/08/2018 “Linee guida regionali per la gestione dei siti inquinati – Procedura informatizzata SIRSI. D.Lgs 152/06 Parte IV Titolo V” definisce le procedure che dovranno essere utilizzate da tutti i soggetti coinvolti per la gestione dell’Anagrafe Regionale dei siti inquinati.
La Delibera introduce ed ufficializza l’utilizzo del software gestionale S.I.R.S.I. “Sistema Informativo Regionale Siti Inquinati”; nella seconda Sezione vengono descritte le modalità operative che devono essere seguite per la corretta compilazione.
Il S.I.R.S.I. permette la gestione informatizzata e l’elaborazione dei dati e delle informazioni utili per la predisposizione dell’Anagrafe regionale dei siti da bonificare, secondo quanto previsto dall’art. 251 del D.Lgs 152/2006.
Il sistema informativo S.I.R.S.I. è strutturato in “sezioni procedurali”, ognuna delle quali segue le fasi previste dal D.Lgs. 152/06, Parte IV, Titolo V, dalla notifica all’avvenuta bonifica, la cui compilazione segue una procedura gestionale chiara e rigorosa.
I soggetti obbligati dalla notifica, accedendo al sito web: http://sirsi.ambiente.marche.it, sono tenuti al costante aggiornamento dei dati seguendo le tappe previste dall’iter amministrativo definito dai diversi livelli procedurali e progettuali.
Al termine della compilazione di ogni sezione procedurale:
- Notifica;
- Autocertificazione;
- Piano della Caratterizzazione;
- Analisi di Rischio - Sito Specifica;
- Progetto Operativo di Bonifica;
- Piano di Monitoraggio;
viene generata una scheda in formato pdf che dovrà essere trasmessa agli enti per la relativa validazione.
Le schede generate nelle fasi relative alle sezioni procedurali: Piano della Caratterizzazione, Analisi di Rischio, Progetto di Bonifica, Piano di monitoraggio in procedura ordinaria e presentazione del Progetto in procedura semplificata, vanno allegate ad ogni stadio progettuale ai fini della presentazione in sede di Conferenza dei Servizi.
Per i siti già notificati alla data di applicazione della presente Delibera il soggetto notificatore dovrà richiedere le credenziali di accesso al seguente indirizzo PEC (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o con raccomandata A/R al seguente indirizzo: ARPAM Dipartimento provinciale di Ancona - viale C.Colombo, 106 - 60127
Presso il Dipartimento di Ancona dell’A.R.P.A.M. è presente il centro di gestione, coordinamento e assistenza utenti, Anagrafe Regionale Siti da Bonificare (A.R.S.B.) i cui riferimenti sono riportati nel modulo a colonna a fianco della pagina.
http://sirsi.ambiente.marche.it - DGR n°1104 del 06/08/2018 - manuale d'uso
Il Sito di Interesse Nazionale di “Falconara Marittima” viene istituito con la legge 179 del 31/07/2002 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale N. 189 del 13 Agosto 2002.
La perimetrazione del sito è stata successivamente definita con Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio del 26 febbraio 2003 - Perimetrazione del sito di interesse nazionale di Falconara Marittima, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 83 del 27 maggio 2003.
Il Sito di interesse nazionale è compreso nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale Falconara e bassa valle dell’Esino (AERCA) individuata dalla Regione Marche con Delibera Amministrativa del Consiglio Regionale n. 305/00 a cui hanno fatto seguito legge regionale n. 6 del 6/4/2004, legge regionale n. 21 del 12/10/2004 e Piano di Risanamento dell’AERCA con Delibera del Consiglio regionale n. 172/2005.
Con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 308 del 28 novembre 2006 sono state assegnate al sito di Falconara Marittima risorse finanziarie pari a € 3.272.727,00 su cui è in corso la stipula dello specifico Accordo di Programma tra gli Enti interessati.
Fanno parte del Sito di Interesse Nazionale “Falconara Marittima” le seguenti aree:
Nella perimetrazione è compresa anche l'area marina prospiciente quella terrestre che si estende dalla Raffineria api all’ex Montedison per una superficie complessiva pari a circa 1200 ha.
Il sito di interesse Nazionale di Falconara Marittima è posto nella pianura alluvionale in prossimità della foce del fiume Esino. L’area a mare prospiciente tale sito è caratterizzata da fondali poco profondi ad elevata dinamicità a livello oceanografico, con accentuate variazioni stagionali ed interannuali influenzate dalla forte escursione termica che si verifica tra stagione invernale ed estiva a causa della bassa profondità del fondale e dagli apporti di acque dolci fluviali dovuti alla presenza del fiume Esino che sfocia nelle adiacenze del complesso api.
Il sito di interesse nazionale del basso bacino del fiume Chienti viene istituito, con Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio del 18 settembre 2001, n. 468 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio 2002).
La perimetrazione del sito è stata successivamente definita con Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio del 26 febbraio 2003 - Perimetrazione del sito di interesse nazionale del basso bacino del fiume Chienti (pubblicato nella G.U. del 27 maggio 2003) e comprende in totale una porzione di territorio di circa 26 Km2.
La zona in sinistra idrografica (16 Km2) ricade nei territori dei comuni di Morrovalle, Montecosaro e Civitanova Marche, mentre l'area in destra idrografica di circa 10 Km2 di estensione interessa i territori comunali di Sant'Elpidio a Mare e Porto S. Elpidio.
Nella perimetrazione è compresa anche l'area marina prospiciente quella terrestre, che ha un'ampiezza complessiva pari a 1200 ha e si estende, partendo da sud e risalendo lungo la costa in direzione nord, dall'estremità settentrionale del centro abitato di Porto Sant' Elpidio fino al porto di Civitanova Marche (circa 4 km), per una distanza di 3 km dalla costa.
Nel 2005 l' ARPAM e l'APAT, su incarico del Ministero dell'Ambiente, hanno redatto il piano per la caratterizzazione di parte pubblica che è stato approvato in sede di conferenza dei servizi decisoria (ex art. 14, comma 2, della legge n. 241/90) il 24 marzo 2005 unitamente al piano dell'area marina predisposto dall’ICRAM.
Con D.G.R. n. 1573 del 12.12.2005 la Regione Marche ha affidato l'incarico ad ARPAM di eseguire la caratterizzazione delle aree pubbliche e dell'area marino-costiera, procedendo per fasi successive.
SITI DI INTERESSE NAZIONALE
Le procedure di bonifica dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) - che sono individuati per le caratteristiche del sito, per la qualità e pericolosità degli inquinanti, per l'impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali - sono di competenza del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM).
Nelle Marche sono presenti i seguenti siti di interesse nazionale:
• SIN di Falconara Marittima
SIN DI FALCONARA MARITTIMAIl Sito di Interesse Nazionale di “Falconara Marittima” viene istituito con la legge 179 del 31/07/2002 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale N. 189 del 13 Agosto 2002.
La perimetrazione del sito è stata successivamente definita con Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio del 26 febbraio 2003 - Perimetrazione del sito di interesse nazionale di Falconara Marittima, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 83 del 27 maggio 2003.
Il Sito di interesse nazionale è compreso nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale Falconara e bassa valle dell’Esino (AERCA) individuata dalla Regione Marche con Delibera Amministrativa del Consiglio Regionale n. 305/00 a cui hanno fatto seguito legge regionale n. 6 del 6/4/2004, legge regionale n. 21 del 12/10/2004 e Piano di Risanamento dell’AERCA con Delibera del Consiglio regionale n. 172/2005.
Con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 308 del 28 novembre 2006 sono state assegnate al sito di Falconara Marittima risorse finanziarie pari a € 3.272.727,00 su cui è in corso la stipula dello specifico Accordo di Programma tra gli Enti interessati.
Fanno parte del Sito di Interesse Nazionale “Falconara Marittima” le seguenti aree:
api Raffineria di Ancona S.p.A.;
stabilimento ex Montedison;
aree interne Aerdorica S.p.A.;
ex Liquigas – località Castellaraccia;
ex industria chimica-bitumi;
area di via Monti e Tognetti;
area RFI antistante sito ex Montedison
campo sportivo parrocchia di S. Maria della Neve e S. Rocco;
ex officina meccanica Gattini;
ex Vibrocementi;
ex discarica R.S.U.Nella perimetrazione è compresa anche l'area marina prospiciente quella terrestre che si estende dalla Raffineria api all’ex Montedison per una superficie complessiva pari a circa 1200 ha.
Il sito di interesse Nazionale di Falconara Marittima è posto nella pianura alluvionale in prossimità della foce del fiume Esino. L’area a mare prospiciente tale sito è caratterizzata da fondali poco profondi ad elevata dinamicità a livello oceanografico, con accentuate variazioni stagionali ed interannuali influenzate dalla forte escursione termica che si verifica tra stagione invernale ed estiva a causa della bassa profondità del fondale e dagli apporti di acque dolci fluviali dovuti alla presenza del fiume Esino che sfocia nelle adiacenze del complesso api.
L’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale Falconara e bassa valle dell’Esino (AERCA) viene individuata dalla Regione Marche con Delibera Amministrativa del Consiglio Regionale n. 305/00 a cui hanno fatto seguito legge regionale n. 6 del 6/4/2004, legge regionale n. 21 del 12/10/2004 e Piano di Risanamento dell’AERCA con Delibera del Consiglio regionale n. 172/2005.
Essa comprende circa 85 Km2 di territorio su cui insistono i comuni di Ancona, Falconara Marittima, Montemarciano, Chiaravalle, Camerata Picena, Agugliano, Jesi, Monte San Vito e Monsano a cui si aggiunge un’area di circa 53 km2 di mare.
Il Sito d’Interesse Nazionale di “Falconara Marittima” ricade all’interno dell’AERCA.
L’area mostra delle fragilità ambientali connesse a diversi fattori che la caratterizzano, come la presenza di fenomeni di instabilità della zona collinare esposta verso il mare, una forte densità abitativa su tutta la linea litoranea e la presenza di aree soggette a fenomeni di esondazioni ed inondazioni legati allo stato del fiume Esino ed i suoi affluenti.
Accanto a tali problematiche di carattere morfologico insistono in tale territorio criticità correlate alla presenza di insediamenti produttivi e commerciali che concorrono ad accrescere le pressioni ambientali.
Normativa
Normativa
Cartografia
Area AERCA
LA BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI
Per bonifica di siti contaminati si intendono tutte quelle azioni che hanno lo scopo di eliminare le sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee, o perlomeno di ridurne la concentrazione entro i limiti di legge.
L’obiettivo finale delle bonifiche ambientali è quindi quello di salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica, poiché permettono di recuperare e riqualificare aree compromesse rivestendo un ruolo strategico nella pianificazione territoriale.
ATTIVITÀ DELL’ARPAM
Il ruolo dell’ARPAM è quello di assicurare che venga fatto tutto correttamente per restituire i luoghi contaminati a nuovi usi.
In sintesi l’Agenzia effettua:
1. Sopralluoghi e campionamenti sul campo per tutte le matrici ambientali: dalle indagini preliminari al collaudo finale di bonifica;
2. Valutazioni tecniche dei documenti progettuali relativi alle varie fasi della bonifica;
3. Verifiche di laboratorio per tutte le fasi della bonifica.
4. Supporto alle Province per l’individuazione dei responsabili della contaminazione
5. Gestione dell’Anagrafe dei siti contaminati
6. Predisposizione dell’Analisi di rischio relativa
LE FASI DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA
Un procedimento di bonifica consiste nelle seguenti fasi:
a. comunicazione iniziale da effettuare agli enti di competenza, al verificarsi di un evento potenzialmente in grado di contaminare il sito;
b. definizione preliminare del modello concettuale del sito, ovvero definire le caratteristiche dello stesso e della distribuzione della contaminazione.
c. predisposizione del Piano di Caratterizzazione qualora l’indagine preliminare accerti il superamento delle CSC, consistente nella raccolta di dati storici finalizzata alla ricostruzione di tutte le attività produttive che si sono succedute sul sito, luoghi di accumulo e stoccaggio di rifiuti e/o materie prime, vasche e serbatoi interrati e/o fuori terra, pozzi disperdenti, reti di sottoservizi, etc., e verifica della eventuale presenza di centri di pericolo. Viene quindi definito un protocollo di campionamento ed analisi, con l’indicazione dell’ubicazione e della tipologia delle indagini, del set analitico e delle metodiche analitiche, in modo da acquisire dati rappresentativi delle condizioni del sito;
d. svolgimento delle attività di campo in contraddittorio con ARPA ed esecuzione delle analisi di laboratorio;
e. redazione dell’Analisi di Rischio sito-specifica finalizzata alla determinazione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) accettabile per quel sito specifico: nel caso in cui le concentrazioni dei contaminanti presenti in sito risultano inferiori alle CSR il sito è classificato “non contaminato” ed il procedimento di bonifica avviato si conclude; nel caso in cui le concentrazioni dei contaminanti presenti in sito risultano superiori alle CSR il sito è classificato “contaminato” ed il procedimento di bonifica prosegue;
f. redazione del Progetto Operativo di Bonifica, che individua gli interventi di bonifica del sito, le tecnologie applicabili, i costi ed i tempi previsti per la bonifica e viene approvato da parte dell’autorità competente (Ministero dell’Ambiente, Regione o Comune)
g. collaudo degli interventi di bonifica, da parte di ARPA, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti;
h. redazione della certificazione di avvenuta bonifica.
STATISTICA DEI SITI CONTAMINATI NELLA REGIONE MARCHE | |
tipologia | numero |
Siti di Interesse Nazionale | 1 SIN costituito da 12 aree |
Siti di Interesse Regionale con iter attivo | 558 |
Siti di Interesse Regionale con iter concluso | 500 |
Indicatori di Iter – Siti attivi | |
Siti con notifica attivazione procedimento o MIPRE o MISE o indagini preliminari o altra casistica e comunque con PdC non ancora approvato | 298 |
Siti con PdC approvato | 108 |
Siti con caratterizzazione conclusa e/o AdR presentata da approvare e/o Progetto di intervento alle CSC presentato da approvare | 53 |
Siti con Analisi di Rischio approvata | 17 |
Siti con progetto di MISO e/o Bonifica e/o MISP approvato e in corso | 82 |
Siti con progetto di MISO approvato e in corso | 4 |
Siti con progetto di bonifica approvato e in corso | 46 |
Siti con progetto di MISP approvato e in corso | 7 |
Indicatori di Iter – con procedimento concluso | |
Siti non contaminati con non necessità di intervento (a seguito di indagini preliminari, C<CSC) | 395 |
Siti non contaminati con non necessità di intervento (a seguito di caratterizzazione, C<CSC) | 0 |
Siti non contaminati con non necessità di intervento (a seguito di AdR C<CSR) con monitoraggio in corso | 19 |
Siti non contaminati con non necessità di intervento (a seguito di AdR C<CSR) | 20 |
Siti con intervento di bonifica e/o MISP e/o MISO concluso e certificato | 66 |
Siti con MISO conclusa (eventuale certificazione MISO) | 0 |
Siti con bonifica conclusa (certificazione avvenuta bonifica) | 63 |
Siti con MISP conclusa (certificazione MISP) | 3 |
Siti con intervento misto* concluso (certificazione) | 0 |
Siti potenzialmente contaminati (C>CSC) | 459 |
Siti contaminati | 99 |